Domenica 3 luglio

[Guest Nicole]

Se speriamo in ciò che non vediamo, continuiamo ad aspettarlo con perseveranza (Rom. 8:25)

Non pensiamo che gli anni trascorsi a servire Geova siano stati sprecati; piuttosto, siamo convinti che “le cose che si vedono sono temporanee, ma le cose che non si vedono sono eterne” (2 Cor. 4:16-18). La fede ci permette di discernere la “convincente prova di realtà benché non vedute” (Ebr. 11:1; nt.). “L’uomo fisico” non capisce il valore del servizio che rendiamo a Geova; i tesori spirituali “per lui sono stoltezza” (1 Cor. 2:14). Noi, invece, attendiamo di vedere la vita eterna e la risurrezione, cose che il mondo non vede. Come i filosofi contemporanei di Paolo, che lo definivano un “chiacchierone” ignorante, anche oggi i più pensano che la speranza che predichiamo sia un’assurdità bella e buona (Atti 17:18). Dal momento che il mondo in cui viviamo manca di fede, per non perderla dobbiamo lottare. Supplichiamo quindi Geova “affinché la [nostra] fede non venga meno” (Luca 22:32). w14 15/4 1:17-19